Moda e pandemia: uno sguardo sul futuro della moda

Moda e pandemia: uno sguardo sul futuro della moda

We Ar Magazine intervista Regina Bertipaglia, titolare di Nastrificio Victor SpA, in occasione della tavola rotonda intitolata “The Future of Fashion”.

“Mentre iniziamo a guardare alla vita post Covid-19, come pensi cambierà l’industria della moda? Come prevedete che la catena della domanda e dell’offerta e la gestione dei clienti cambieranno? E cosa ci vorrà per i marchi/rivenditori per recuperare le loro perdite?”

“La pandemia ha accelerato il processo verso una moda sostenibile, trovando riscontro in un consumatore che ha sposato un concetto di “etica” piuttosto che un concetto di “stile”. Parallelamente si è visto come i processi di digitalizzazione non sono rimandabili, svolgeranno sempre più un ruolo chiave.

Sostenibilità e digitalizzazione rappresentano quindi il modo per uscire indenni dalle turbolenze del mercato, rafforzati da valori aggiunti.

Si deve tenere conto di questo nella riorganizzazione della fashion industry post-pandemia. Non possiamo sprecare l’opportunità di evolverci verso nuove strategie e ribadire l’impegno verso un futuro della moda sempre più green, rivedendo anche l’organizzazione delle stagionalità.”


Sostenibilità e digitalizzazione

Sostenibilità e digitalizzazione

Temi del settore: i processi produttivi e la pandemia

Lavorare per una sostenibilità reale

La sostenibilità ambientale rappresenta oggi un tema di grande attualità e novità per il settore moda. Il crescente interesse per la cosiddetta moda green ha infatti portato una maggiore consapevolezza nella creazione di un processo produttivo che tuteli l’ambiente e il consumatore. Negli anni infatti, ciò che chiamiamo fast fashion ha determinato il forte incremento della quantità di capi d’abbigliamento prodotti, utilizzati e rapidamente considerati rifiuti. Nel contempo, è noto che l’industria tessile è tra le cause di molti problemi ambientali. Infatti, in relazione all’elevato consumo d’acqua, si stima che la produzione tessile sia responsabile del 20% dell’inquinamento mondiale dell’acqua potabile. Ma l’industria tessile non si limita ad inquinare l’oro blu e, secondo i dati forniti dall’Agenzia Europea dell’Ambiente, nel solo 2017 l’acquisto di prodotti tessili ha comportato per ogni persona l’emissione di circa 654 kg di gas a effetto serra.

Anche il consumatore è sempre più consapevole e non si accontenta solo di un bel capo da indossare ma desidera conoscere come è realizzato ed assicurarsi che modi, tempi e luoghi di produzione non contribuiscano a deteriorare le caratteristiche del pianeta e le condizioni di vita del personale impiegato.

Un prodotto sostenibile rappresenta un’importante passo per un’economia industrializzata e questo ci spinge a guardare da vicino il tema dell’impatto ambientale e ripensare al nostro ruolo di produttori. In quale modo? Minimizzando ogni effetto negativo per l’ambiente ove tecnicamente possibile ed economicamente sostenibile. In particolare, dal punto di vista del nostro core business, il valore più importante è senza dubbio una sostenibilità intesa come longevità: dobbiamo combattere per questo valore, altrimenti non approderemo a nulla.

Seguendo il nuovo piano che la Commissione Europea ha approvato già a marzo 2020, piano che vede le industrie tessili implicate nella promozione del riutilizzo dei prodotti nel settore al fine di realizzare un’economia di tipo circolare, Nastrificio Victor si annovera tra le realtà industriali che hanno intrapreso un percorso eco-friendly.

Adottiamo processi produttivi che riducono l’utilizzo dell’acqua, limitano le emissioni di CO2, prediligono energie pulite, investono in alte prestazioni tecnologiche, riciclano e donano nuova vita agli scarti. A riprova della qualità dei tessuti impiegati per l’abbigliamento ecosostenibile, esistono certificazioni – rilasciate da enti internazionali – che valgono come garanzia, per i consumatori, del rispetto degli standard di sostenibilità. In tale contesto, la Direzione aziendale di Nastrificio Victor, ha introdotto un Sistema di Gestione Ambientale esteso a tutte le attività, al fine di rispettare pienamente la norma UNI-EN ISO 14001, di migliorare l’efficienza di processo e di prodotto, riducendo in maniera considerevole i consumi energetici e ambientali.

Allo scopo di conseguire tali obiettivi, la nostra azienda punta sul miglioramento continuo, coinvolgendo tutto il personale, promuovendo ogni azione diretta per eliminare eventuali rischi significativi per l’ambiente dovuti a processi, lavorazioni e prodotti. Sono state messe a disposizione nuove risorse organizzative, strumentali ed economiche che consentano un processo di miglioramento a lungo termine e che entrino nel dettaglio di azioni concrete e quotidiane sui singoli aspetti esistenti e futuri. Per questo possiamo assicurare ai nostri clienti un prodotto di valore, affidabile, rispettoso dell’ambiente.

Digitalizzazione dei processi

Tra le altre novità introdotte, abbiamo puntato sul valore del digitale e su tutti i vantaggi che questo processo comporta. In collaborazione con l’azienda tedesca Color Digital, Nastrificio Victor ha quindi avviato la digitalizzazione di tutti gli articoli. Questo processo ci permette di collaborare con i nostri clienti, molti già attivi, ad uno stadio digitale avanzato, mettendo a disposizione le nostre collezioni in formato digitale ad alta risoluzione fotografica e come modelli 3D. La nostra piattaforma cloud consente di modificare il prodotto, variando colore, finiture e trama del tessuto, per ottenere un articolo corrispondente alle esigenze di personalizzazione del cliente. Il modello digitale così creato può essere a sua volta inserito nelle collezioni digitali del cliente, per una visione nel dettaglio dell’applicazione su ogni singolo capo. La nostra piattaforma cloud interagisce con il software grafico dei clienti.

Parallelamente abbiamo messo a punto un progetto di vetrina online, che consente di presentare in anteprima le nostre collezioni stagionali e poter operare in un ambito di fiera digitale. In tempi di pandemia, sospensione di eventi di settore e divieto di assembramenti, forniamo al cliente la possibilità di vedere e selezionare i nostri prodotti anche a distanza. L’altissima resa grafica e fotografica consente di visionare il prodotto nel dettaglio, come se ci trovassimo in fiera.
Anche in futuro il campione fisico avrà un ruolo rilevante, d’altra parte però i processi digitali sono produttivamente efficaci e molto più sostenibili. Per queste ragioni, da un anno a questa parte, molti nostri clienti, aziende protagoniste del Made in Italy, hanno iniziato a chiedere di lavorare con il nostro nuovo software e catalogo digitale.

Queste strategie ed iniziative interne concorrono nell’unica direzione possibile: creare un prodotto in linea con un futuro più intelligente e sostenibile. Ad oggi possiamo percorrere questa strada insieme ai nostri clienti in una logica di miglioramento dei processi e tutela dell’ambiente.

L’impatto del Covid sul settore moda

Il settore del lusso, e in particolare quello della moda e dell’abbigliamento, è stato tra i più duramente colpiti dagli effetti del Covid-19. Fondamentalmente la pandemia ha accelerato il processo già in corso verso una moda sostenibile, trovando un riscontro immediato in un consumatore che, in tempo di crisi, ha sposato un concetto di “etica” piuttosto che un concetto di “stile”.

Dal punto di vista produttivo, già prima della pandemia, l’industria tessile aveva visto alcuni cambiamenti significativi verso una logica di sostenibilità, eliminazione delle sostanze chimiche pericolose, riduzione delle emissioni di CO2 e adozione di pratiche di economia circolare. Cambiamenti concretizzabili in investimenti in nuove tecnologie e nuovi modelli di produzione.

Con la pandemia la sostenibilità si è quindi riconfermata in cima alle priorità di gruppi e fashion brand. Parallelamente, in questo frangente particolare, si è visto come i processi di digitalizzazione non sono rimandabili. Svolgono e svolgeranno sempre più un ruolo chiave nel nostro settore. Per questo la nuova riorganizzazione della fashion industry nel post pandemia rappresenta un’opportunità per le aziende del settore di ribadire il proprio impegno verso un futuro della moda sempre più green e rivedere l’organizzazione delle stagionalità. I clienti, inoltre, si aspettano che durante la crisi i brand continuino ad assumersi le loro responsabilità sociali e ambientali.

Sostenibilità e digitalizzazione rappresentano quindi il modo per uscire indenni dalle turbolenze del mercato e rafforzati da valori aggiunti.